I vantaggi? Tanti: si coltiva grano o mais con meno acqua, meno energia, meno lavoro e meno cure, facendo del bene all’ambiente: evitando alla terra arature troppo profonde che possano impoverirla o compromettere la stabilità dei versanti nelle zone collinari e montuose. I costi? D’investimento in nuove seminatrici su sodo, che possono essere anche affittate dai contoterzisti. Una nuova frontiera ancora da esplorare per tanti e con nuove opportunità di contributo anche in conto Psr 2014/2020. Inoltre, i disciplinari di utilizzo della semina su sodo prevedono sempre l’avvicendamento tra colture cerealicole e leguminose: quest’ultima tipologia di colture - grazie ai batteri azotofissatori presenti nei tubercoli dell’apparato radicale – sono da sempre utilizzare per il sovescio ed il rinnovo della fertilità dei suoli. Questo convegno è quindi un’occasione per fare il punto su un’agricoltura diversa, che torna alle proteine vegetali per il consumo umano nell’anno internazionale dei legumi proclamato dalla Food and Agricolture Organization e che cura il suolo stressato da monoculture a cereali e da arature profonde. Si parlerà anche di questo nella prossima edizione di Fiera Agricola che si terrà dal 22 al 25 Aprile.