Producevano e commercializzavano “pane, focaccia e bruschette al carbone vegetale”, i dodici panificatori che sono stati denunciati nell’operazione portata a termine dagli agenti della Forestale del Comando Regionale per la Puglia e del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Altamura - Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Dovranno rispondere di frode nell’esercizio del commercio e produzione di alimenti trattati in modo da variarne la composizione naturale con aggiunta di additivi chimici non autorizzati dalla Legge.
La preparazione dei prodotti da forno sequestrati avveniva, infatti, attraverso l’aggiunta alle ricette classiche del pane e della focaccia del colorante E153 carbone vegetale, procedimento vietato dalla legislazione nazionale e da quella europea. Tali normative appunto non consentono l’utilizzo di alcun colorante sia nella produzione di pane e prodotti simili, sia negli ingredienti utilizzati per prepararli: acqua, farina, sale, zucchero, burro e latte.
I prodotti sequestrati venivano reclamizzati esaltandone la digeribilità per la loro presunta capacità assorbente che costituirebbe un ausilio per i disturbi gastrointestinali. Così è scattata le denuncia per i titolari di dodici panifici dislocati nelle città di Bari, Andria, Barletta, Foggia, Taranto e Brindisi. Gli investigatori della Forestale stanno vagliando la regolarità di altri prodotti alimentari che contengono lo stesso tipo di additivo.
Nel 2015, grazie alle operazioni dei 4 organismi di controllo - Ispettorato repressione frodi (ICQRF), Nuclei Antifrodi Carabinieri/Comando Carabinieri politiche agricole e alimentari (NAC), Corpo forestale dello Stato e Capitanerie di Porto-Guardia Costiera - sono stati effettuati oltre 107mila controlli per un valore complessivo di 81 milioni di euro di sequestri nell'agroalimentare italiano. Sono state inoltre emesse più di 10mila sanzioni e oltre 1.700 persone sono state segnalate all'Autorità giudiziaria. Tra i principali strumenti messi in campo dal Ministero, il Registro unico dei controlli, fondamentale per evitare la duplicazione delle verifiche nelle aziende e rendere più efficiente il lavoro degli organismi, che ha portato nel 2015 ad effettuare oltre 2.700 diffide. Con la tutela 'ex officio' delle Dop e Igp comunitarie sono stati esaminati 102 casi che hanno permesso di far togliere dagli scaffali in molti Paesi d'Europa falsi prosciutti, formaggi, oli extra vergini di oliva, vini e aceti a denominazione. Di grande rilievo anche l'attività di contrasto al falso Made in Italy sul web che hanno portato, grazie alle collaborazioni avviate con i maggiori players mondiali dell'e-commerce come eBay e Alibaba, a circa 400 segnalazioni. Nel 2015, solo su Alibaba, è stato fermato un potenziale flusso mensile di 15.100 tonnellate di falso gorgonzola, 2 milioni di litri di falso aceto balsamico di Modena e quasi 13 milioni di bottiglie di falso Prosecco. Nell'ultimo mese e con un'unica operazione, è stata bloccata una frode da 5 mila tonnellate al mese di Parmesan, pari alla metà della produzione mensile dell'autentico Parmigiano.In occasione delle festività natalizie, sono stati intensificati i controlli su tutto il territorio nazionale, in particolare sui prodotti a maggior consumo in questo periodo, ponendo particolare attenzione alle indicazioni riportate in etichetta e alla tracciabilità dei prodotti, ma soprattutto la salubrità e sicurezza degli alimenti posti in commercio, al fine di assicurare una corretta e trasparente informazione ai consumatori.
SCHEDA ATTIVITÁ OPERATIVA - 2015
CONTROLLI
ICQRF 36.218
NAC 1.648
CFS 7.500
GUARDIA COSTIERA 61.183
TOTALE 106.901
VALORE SEQUESTRI
ICQRF 68.327.073
NAC 4.632.580
CFS 4.500.000
GUARDIA COSTIERA 3.792.375
Notizia lanciata con entusiasmo dall'Assessore della Regione Abruzzo Dino Pepe,che ha accolto la notizia con molta soddisfazione. Un processo,avviato nel corso della passata legislatura regionale,dall'allora Assessore Mauro Febbo.
L'Assessore Pepe ringrazia alcuni dei protagonisti di questo brillante risultato, che rappresentano il comitato promotore della IGP Patata del Fucino,rappresentato dall' Associazione Marsicana Produttori Patate (AMPP), nelle persone del Presidente Dott. Rodolfo Di Pasquale e del Direttore Dott. Sante Del Corvo, del Dott.Battista Bianchi che ne ha seguito l’iter procedimentale e del Dott. Mario Nucci, referente per l’AMPP del Ministero.
E' giunta anche una comunicazione di Confagricoltura l'Aquila. Il presidente Fabrizio Lobene esprime soddisfazione per la splendida notizia della pubblicazione della registrazione della IGP Patata del Fucino nella Gazzetta Ufficiale Europea
“Ora occorre avviare un vasto programma per migliorare alcuni aspetti legati al marchio IGP: l’aggregazione dell'offerta, una campagna promozione su larga scala, la gestione intelligente del marchio, la riconoscibilità del prodotto. Contestualmente occorre affrontare e risolvere i problemi legati al miglioramento delle tecniche di produzione, delle strutture di conservazione, alle problematiche fitosanitarie, al reperimento dei tuberi-semi .
Con l’uso uso accorto delle risorse previste dal nuovo PSR si potranno raggiungere questi obiettivi” Conclude il Presidente di Confagricoltura
Questo riconoscimento corona, inoltre, la caparbietà dell’Associazione AMPP che proprio in questo mese di Dicembre ha festeggiato 30 anni di vita associativa..
Il Comitato economico interprofessionale per la moltiplicazione delle sementi foraggere ha fissato il prezzo “interprofessionale” di riferimento per il raccolto 2015 di seme di erba medica in 2,90 euro/kg di prodotto pulito, al netto cioè di ogni tara e scarto.
Tale prezzo rappresenta l’importo che le ditte sementiere si impegnano a corrispondere all’agricoltore per ritirare il raccolto delle sementi in natura, un’opzione alternativa rispetto a quello indicato dalla Borsa merci di Bologna ogni settimana e a quello prestabilito tra le parti alla firma del contratto di coltivazione. Per il raccolto 2016, cioè per i prossimi contratti, il Comitato ha stabilito inoltre un acconto, pari a 1 €/kg di prodotto pulito da liquidare entro 60 giorni dal ritiro della produzione.
«L’intesa testimonia il percorso comune di collaborazione fra Assosementi e Coams a favore di una maggiore garanzia e trasparenza nelle relazioni tra le ditte sementiere e gli agricoltori moltiplicatori» ha commentato il nuovo coordinatore del Comitato, Giovanni Laffi. Il Presidente della Sezione foraggere di Assosementi, Luigi Ferri ha aggiunto «per accrescere la produzione interna e restare competitivi sui mercati globali bisogna puntare su qualità e tracciabilità delle produzioni».
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha annunciato che, a chiusura della programmazione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per il periodo 2007-2013, la spesa pubblica complessiva risulta pari a 17,4 miliardi di euro, di cui 8,8 miliardi di finanziamenti europei FEASR, con un impiego del 98,75% delle risorse a disposizione. Il disimpegno è stato limitato all'1,15%, per un ammontare di circa 104 milioni di euro di quota FEASR.
Molte le Regioni che hanno raggiunto la quota del 100% dell'impiego dei fondi: Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Toscana, Umbria, Veneto e Puglia. Si evidenzia inoltre un forte recupero negli ultimi due mesi, considerato che al 31 ottobre il rischio disimpegno era pari a quasi 1 miliardo di euro. Tra le Regioni protagoniste del rush finale la Campania (con una spesa di oltre 150 milioni), la Sicilia (143 milioni), la Puglia (141 milioni), la Calabria (70 milioni), la Basilicata (52 milioni), l'Umbria (45 milioni) e il Lazio (37 milioni). Tali dati sono stati resi noti da Agea Coordinamento e tengono in considerazione anche le somme non spese a causa di procedimenti giudiziari o ricorsi amministrativi.
“I fondi dello Sviluppo rurale - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - sono essenziali per sostenere gli investimenti, aumentare la competitività strutturale della nostra agricoltura e anche per portare avanti politiche di ricambio generazionale. Bene quindi che siano stati impiegati oltre 17 miliardi di euro a supporto di questi obiettivi e siamo pronti a utilizzare al meglio la programmazione fino al 2020 con un lavoro sinergico con le Regioni a vantaggio di tutto il sistema Italia”.
“È positivo - ha proseguito il Ministro - anche il lavoro di recupero fatto negli ultimi due mesi da molte Regioni in collaborazione con la nostra task force ministeriale. In sessanta giorni sono stati investiti circa 1,7 miliardi di euro, limitando così il disimpegno dei finanziamenti europei della scorsa programmazione. Dobbiamo però portare a zero gli sprechi di risorse nel periodo 2014-2020, senza aspettare l'ultimo momento. Per questo serve anche maggiore semplificazione e flessibilità degli strumenti che l'Europa ci mette a disposizione, per poter andare davvero incontro alle esigenze delle imprese. Soprattutto nel Mezzogiorno dobbiamo lavorare affinché queste risorse contribuiscano davvero al salto di qualità necessario per rafforzare le aziende agricole di questi territori”.
I vini campani, è noto, hanno rappresentato per molto tempo produzioni tra le più qualificate dell'enologia nazionale, grazie alle loro qualità organolettiche e alle peculiarità territoriali, con gran parte dei suoli di origine vulcanica e condizioni micro e meso-climatiche esclusive.