La Cia dell'Umbria - in un comunicato - sottolinea che, “ad oggi, non vi sono state risposte efficaci a questo problema”, con i lupi che "colpiscono in prevalenza aziende zootecniche in aree marginali della regione, dove si trovano allevamenti di pregio (bovini di razza Chianina allo stato brado, alpaca, ovini di razza Appenninica) come è accaduto e tuttora accade a San Venanzo, Umbertide, Pietralunga e in Valnerina, arrecando un enorme danno economico. L'associazione agricola spiega che la popolazione attuale di lupi sull'Appennino “supera di gran lunga le 2.000 unità: una situazione assolutamente diversa rispetto a quella di qualche decennio fa, quando il lupo era una specie in via di estinzione ed era stato annoverato tra le specie protette”. Secondo la Cia, dunque, è “necessario ed urgente indennizzare per intero gli allevatori colpiti e studiare con attenzione, sia a livello regionale che interregionale (soprattutto con Marche e Toscana), soluzioni praticabili per tentare di eliminare o, almeno, ridurre fortemente il preoccupante fenomeno”.