Secondo quanto si è appreso, le perquisizioni miravano a trovare conferme documentali della presunta sofisticazione. Le aziende perquisite ieri hanno avuto rapporti con l'enologo che secondo l'accusa avrebbe ideato preparati - non dannosi per la salute - allo scopo di esaltare l'aroma dei prodotti vinicoli, preparati non previsti però nel disciplinare dei vini doc. Complessivamente, secondo quanto si è appreso, sale a circa quaranta il numero delle persone indagate. Per il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo con i provvedimenti odierni “si esaurisce in buona sostanza l'attività d'indagine”, che la Procura conta di chiudere nelle prossime settimane.