A promuoverlo, attraverso la società di ricerca Innovation Team, sono Generali Italia, Confindustria, Confagricoltura e Confcommercio, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio. Tra i primi ad aderire e a promuovere il censimento la Rete fattorie Sociali, la prima rete nata in Italia nel 2005, ancora oggi punto di riferimento di informazioni su buone prassi e pratiche di inclusione sociale.“E’ un’occasione – ha spiegato Marco Berardo di Stefano (Fattorie Sociali) – per capire a che punto siamo in Italia. Già in passato eravamo stati interessati come fattorie sociali da indagine conoscitive, ma questo censimento è l’occasione per fotografare quello che, ai sensi della nuova Legge che stabilisce criteri e funzioni, è veramente agricoltura sociale”. “Ci aspettiamo un’ampia partecipazione perché – ha continuato – i dati forniti permetteranno di lavorare meglio con le Istituzioni e soprattutto con le Regioni, a cui la legge demanda il compito di declinare le azioni sui territori. Tutto è a beneficio di quelle realtà sociali che sono esempi di agricoltura sociale. Il censimento permetterà di far conoscere meglio tutti i servizi che offrono e soprattutto di mettere in piedi reti di buone prassi”. Un tentativo che la Rete Fattorie Sociali ha peraltro già messo in piedi attraverso la App, scaricabile dal sito www.fattoriesociali.it, che attraverso la geolocalizzazione permette in ogni Regione di individuare e raggiungere realtà di fattorie sociali sul territorio. Al censimento si accede compilando un questionario online e, tra le realtà che si caratterizzeranno per essere le più virtuose, la Generali Italia assegna un premio di 5mila euro. Per accedere al questionario e compilare il questionario online. L’iniziativa è aperta a chiunque svolga attività di agricoltura sociale. (popolis.it)