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Boom di imprese: più 26 per cento e 9000 nuovi assunti

La rivincita del fascino della zappa. In tanti al posto fisso tra tavoli, pc, smartphone e email sembrano preferire il lavoro nei campi. La Sardegna ha il primato nazionale di incremento degli impiegati in agricoltura. La crescita è stata del 25,9 per cento in un anno. Le persone che hanno scoperto la vocazione agricola sono passate da 33mila a 42mila.

Il boom. Un boom che non si può spiegare solo con un tuffo nella notte buia dell’economia isolana. L’agricoltura è uno dei pochi settori che sembra non conoscere crisi. Ma all’origine di questa rinascita c’è un cambio di mentalità. A scegliere di lavorare nei campi sono spesso i giovani. Il 35 per cento delle nuove aziende sono di under 35. «È vero – dice il presidente di ColdirettiBattista Cualbu –. I dati dell’Osservatorio del mercato e del lavoro, li avevamo già tra le mani. Crescono le imprese. Ma la notizia che sono i giovani a essere protagonisti di questa rinascita. Persone che scelgono di aprire una attività. Molti di loro, circa il 50 per cento, ha la laurea». Questione di brand. E Coldiretti mette in evidenza un altro aspetto. «Siamo davanti a un diverso approccio che si ha davanti a chi coltiva, alleva o produce vino – dice il direttore di Coldiretti Luca Saba –. L’attenzione della gente è diversa. C’è una cultura del cibo. Come e dove viene fatto diventa centrale. Basta pensare come vengono percepiti gli chef dopo il boom dei programmi televisivi». Il fenomeno. La crescita, certificata dai dati dell’Istat, sembra non arrestarsi. «Ci sono possibilità di una ulteriore crescita del settore – dice Cualbu –. Basta pensare a tutte le terre incolte che ci sono in Sardegna. Noi da tempo cerchiamo di trovare il modo perché queste aree vengano coltivate. Ma a essere cambiato è anche l’approccio. Sempre più scientifico e tecnologico. In particolare i giovani mostrano una grande capacità di sperimentare». Le spine. Ma non tutte le note sono positive. La crescita del settore è rallentata da alcune difficoltà che il settore agricolo si trascina. «Spesso le difficoltà maggiori sono legate dall’accesso al credito – continua Cualbu –. Anche se ora le banche hanno fatto qualche passo avanti. In particolare attraverso i finanziamenti a tasso zero per l’acquisto dei terreni e dei macchinari. A spingere su un rinnovamento ci sono anche i nuovi bandi del Psr che danno maggiori premialità per gli imprenditori che hanno meno di 40 anni». La lettura. Ma i dati di crescita sono legati anche a un altro aspetto. «Una parte di questi numeri è legata anche alla possibilità che i nuovi strumenti legislativi danno per regolarizziare i lavoratori – spiega il direttore Saba –. Ci sono sgravi per le assunzioni che hanno dato anche nuova linfa alle imprese. Accanto a questo fattore c’è il grande lavoro che in questi anni abbiamo fatto come Coldiretti. Le iniziative come Campagna amica sono servite per avvicinare i consumatori ai prodotti e alle imprese. E proprio questo lavoro ha consentito di valorizzare produzioni di eccellenza come vino e olio». E in un’isola che in questi anni ha registrato una continua emorragia di posti di lavoro l’agricoltura sembra essere una zona franca. In controtendenza ha continuato a crescere, fino al boom nazionale.(lanuovasardegna.it)

 

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