Non è un caso che anche la vegetazione ne abbia subito l’influsso, con un effetto “risveglio” fuori programma di alcune colture, come gli alberi da frutto: il caldo ha disorientato il ciclo vegetativo e provocato fioriture anche anticipate.
Ma a preoccupare particolarmente gli agricoltori è il tasso di piovosità. La neve e la pioggia cadute in questi giorni sono una manna contro la siccità perché rigenerano la riserva idrica necessaria per la crescita delle piante ma anche per la vita delle persone, ma – sottolinea la Coldiretti Toscana – potrebbero non bastare. Pescando dalla banca dati agrometeorologica (Ucea), gli agricoltori ricordano come la mancanza della neve (grande assente di queste feste di Natale e arrivata giusto in tempo per la Befana) e le scarse piogge del mese di novembre (-76,7%) dicembre (-88,2%) avevano fatto temere il peggio per gli agricoltori che ora possono tirare un primo sospiro di sollievo.
«Queste piogge – analizza Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana – e soprattutto la neve rimettono la stagione sul binario giusto dopo un autunno decisamente anomalo con temperature fuori dalla norma ma non ci allontanano ancora dagli effetti della siccità. Ha piovuto ancora molto poco rispetto a quello di cui il terreno ha bisogno in questa fase. Il livello di laghi e torrenti è molto basso: neve e pioggia di questi mesi servono a rifornire gli invasi dell’acqua di cui avremo bisogno durante l’estate». (greenreport.it)